Ben ritrovati a un nuovo approfondimento di SeoRoma!
L’appuntamento con qualche update di Google destinato a rivoluzionare il modo con il quale vengono presentati i risultati delle serp è ormai così consueto che nessuno se ne stupisce più.
Per l’appunto, il 24 settembre 2019 Danny Sullivan ha annunciato su Twitter il nuovo core update, ha spiegato che sarebbe stato un update globale e che avrebbe richiesto vari giorni per entrare in funzione.
Cos’è il September 2019 Core Update
A differenza di altre occasioni, stavolta l’update è partito un po’ in sordina, tanto che molti si sono chiesti se fosse davvero entrato in funzione, ma anche stavolta i miglioramenti e peggioramenti sulle serp hanno interessato portali appartenenti a diversi settori.
Gli update possono agire sia progressivamente che con grande velocità fin dall’inizio, e in questo caso abbiamo avuto una partenza un po’ silenziosa.
Per spiegare questa volatilità, dobbiamo tenere conto che, stando alle parole di Gary Illyes, un algoritmo core è composto da molti piccoli algoritmi che operano congiuntamente nel definire il valore complessivo ai fini del posizionamento. Per questo alcuni siti possono risentire più di alti degli effetti dell’update, a seconda del peso che certi fattori rivestano nel rispettivo del settore.
I broad core algorithm update sono così detti perché in genere hanno degli effetti piuttosto consistenti sul posizionamento, e avvengono poche volte l’anno. Il 24 settembre 2019 Google ha annunciato su Twitter l’imminente rilascio del September 2019 Core Update, ma non ha specificato nessun genere di particolare sul suo funzionamento, in primis il genere di siti interessati.
Questa è la seconda volta di seguito che Google annuncia un imponente update attraverso i suoi canali ufficiali, mentre in precedenza la norma era che gli addetti al settore si accorgessero del cambiamento dagli scossoni sulle serp.
La pratica di informare i webmaster degli aggiornamenti programmati invece permette di affrontare con maggiore cognizione di causa i cambiamenti sul posizionamento e di non scadere nell’isteria collettiva, almeno entro un certo limite.
In un tweet successivo la compagnia ha specificato che l’aggiornamento sarebbe proseguito nei vari data center di Google nei giorni successivi, a confermare che l’effetto si sarebbe propagato in maniera graduale.
Anche in questo caso, come ai tempi del Medic Update, abbiamo riscontrato una attitudine a interessare i siti riguardanti i temi Your Money Your Life (salute e finanza), anche se è azzardato dire che, come a quei tempi, l’update sia indirizzato proprio a colpire i portali di questo tipo.
Nelle serp italiane sono stati riscontrati alcuni cambiamenti ma non in maniera consistente a partire dal roll out.
Unendo le informazioni dei vari indicatori internazionali, abbiamo il sentore che questo update abbia colpito principalmente:
- finanza
- salute
- viaggi
- sport
- media di informazione
Semrush comunque non ha riscontrato un particolare pattern per identificare coloro che sono saliti e coloro che sono scesi in concomitanza con questo update. Non ci sono in ogni caso prove effettive che si tratti di un update effettivamente connesso a quello precedente di giugno.
Quello di settembre 2019 non è nemmeno una fonte di cambiamenti consistenti in fatto di posizionamento, siccome un altro core update di Google, quello di giugno, in proporzione ha prodotto effetti più marcati.
S
econdo una teoria questo aggiornamento core potrebbe consistere in un ampliamento degli strascichi che si sono verificati attorno al 18 settembre probabilmente dovuti a un aggiornamento non confermato.
E’ possibile che questo update di Google abbia agito per resettare le valutazioni in fatto di autorità prodotte dagli algoritmi precedenti, e in questo modo alcuni sono saliti e altri sono scesi. In primis i siti colpiti sono stati quelli su salute e finanza, per poi espandersi a viaggi, articoli per animali e siti di news.
Cosa fare se sei stato penalizzato dal September Core Update
In genere questi algoritmi non puniscono un singolo aspetto bensì puntano a valutare un sito nel complesso. Ripensa a tutti quei fattori che possono riguardare il gradimento del tuo sito: qualità dei contenuti, user experience, problemi nella visualizzazione causati da pop-up troppo invadenti, pertinenza dei backlink ecc.
In caso di penalizzazione, gli esperti suggeriscono di ripensare alla qualità del sito nel suo complesso, di non focalizzarsi su un singolo aspetto come se un pulsante potesse attivare o spegnere la valutazione negativa.
Assicurati di migliorare costantemente la qualità del tuo sito nel complesso, a partire dall’esaustività dei tuoi contenuti per portarlo a un livello superiore alla media del settore.
Per quanto riguarda i contenuti, possiamo chiederci se quelli che abbiamo già implementato:
- forniscono informazioni originali e un punto di vista personale?
- il significato del contenuto è chiaro fin dalle proprie righe
- il titolo della pagina è chiaro e commisurato al tema trattato?
- offrono una qualità degna di una pubblicazione cartacea?
- trattano l’argomento in maniera esaustiva?
Queste considerazioni possono guidarci nel realizzare contenuti in grado di supportare la nostra autorevolezza per metterci al sicuro da eventuali futuri update. I fattori di E-A-T (Esperienza, Autorevolezza, Trust) saranno indubbiamente sempre più importanti per assicurare il valore di un sito agli occhi delle persone, di Google e dei quality rater.
E tu che cosa ne pensi? Parliamone qua sotto!