Chi usa la piattaforma Google ADS (il fu AdWords) sa benissimo come uno dei problemi da scontare è proprio quello dei click fraudolenti. Con questi si intende click illegittimi sugli annunci, che possono derivare da un’azione diretta oppure attraverso un software dannoso (vi rientrano in realtà anche i click involontari).
Una parte del problema riguarda proprio gli inserzionisti, che si vedono intaccare il proprio budget da questo tipo di click. Altre volte il problema è di Google stesso, che deve intervenire per contrastare un’azione pianificata per gonfiare le rendite derivanti da Google Adsense.
Per questi motivi Google è da sempre al lavoro per cercare di contrastare questo fenomeno che causa un ammontare di costi anche elevato. Vediamo innanzitutto alcuni dei tipi di click fraudolenti che si possono verificare.
I click dei competitors
Una tipologia estremamente diffusa di click fraudolenti riguarda proprio quelli sugli annunci dei competitors. Lo scopo è presto detto, portarli a consumare il proprio budget in maniera veloce e infruttuosa. In realtà, uno degli effetti negativi è anche che i costi di tutti aumentano, specialmente quando la concorrenza è elevata.
Vi sono alcuni settori (tipo il soccorso stradale, per fare un esempio) dove i costi sul singolo click in alcuni momenti diventano davvero proibitivi (si superano tranquillamente i 6-7 € a click).
I click sugli annunci Adsense
Questa azione invece, portata avanti dai webmaster che aderiscono al programma Adsense, ha lo scopo di incrementare in modo non naturale i guadagni derivanti dalle ads che ospitano sul proprio sito web. Si tratta di un’azione che viola le norme del programma di Google. Gli inserzionisti scoperti a barare vengono bannati o sospesi dal programma.
Come proteggersi dai click “fraudolenti”
Il primo passo è ottimizzare gli annunci e le parole chiave per assicurarsi di indirizzare solo ricerche pertinenti. Il tasso di conversione è uno dei migliori indicatori di successo. Una piattaforma come Google Analytics è un ottimo strumento per monitorare eventuali attività sospette.
Altro aspetto da monitorare: le interazioni non valide nelle statistiche dell’account Google ADS. Si possono personalizzare le colonne aggiungendo la colonna “Invalid Click” per visualizzare rapidamente il numero e la percentuale di clic non validi.
Un passo ulteriore se si hanno sospetti motivati di click fraudolenti è quello di contattare Google. Più “prove” e informazioni si condividono, maggiori probabilità si avranno di vedere accolta la propria richiesta di accredito. Le richieste vengono analizzate da un team apposito e ciò può richiedere anche diversi giorni di attesa.