Cosa vuol dire fare SEO per hotel? In primo luogo è giusto chiarire un punto: oggi la competizione nelle serp per il settore turistico è immensa. Soprattutto quando si parla di alberghi, B&B, guest house e case vacanza. Perché 3 sono i grandi avversari da sconfiggere sul campo del search marketing.
Da un lato trovi le strutture che lavorano sul territorio e, giustamente, cercano di ottenere risultati vantaggiosi sul web. Dall’altro, invece, trovi i portali come Booking.com, Tripadvisor, AirB&B e Expedia che riescono a fagocitare una marea di traffico con posizionamento organico e a pagamento.
I nomi che ho citato non hanno problemi di ottimizzazione e possono spendere cifre impossibili per un albergatore qualsiasi. Sia per fare SEO on-page e off-page, che per investire in campagne AdWords capaci di svilire qualsiasi tentativo di farti trovare con chiavi di ricerca competitive.
In questo equilibrio si inserisce Google che non ha paura di diventare intermediario diretto. Come? Con risposte rapide a chi cerca prenotazioni, camere disponibili e guide turistiche nelle principali località. Questo è un buon motivo per rinunciare a fare SEO per hotel? Ecco ciò che devi sapere.
Crea un sito web bello (anche per Google)
Il primo passo legato al posizionamento SEO per hotel è la pubblicazione di un sito web ufficiale. Sarà difficile conquistare la serp più competitiva, ma quando le persone digitano il tuo nome brand devi esserci. Il passaggio da ricordare, però, riguarda la necessità di creare un portale che piaccia a tutti.
Anche a Google. Perché dico questo? L’esperienza mi suggerisce di mettere in guardia gli albergatori dal creare siti internet belli, spettacolari, gonfi di immagini e animazioni. Ma poco funzionali, ricchi di musiche ed effetti speciali che mortificano l’usabilità. E non si appoggiano al codice HTML.
Vale a dire la base necessaria per avere siti web facili e funzionali, veloci nel caricarsi e semplici da navigare. Questo monito vale per le persone e per il crawler di Google. Mountain View ha più volte suggerito ai webmaster di lavorare con il codice base per semplificare il lavoro dello spider.
Ciò non significa mortificare la creatività, ma preferisco sottolineare questo consiglio: una buona SEO per hotel inizia da un sito web capace di farsi leggere sempre. Soprattutto da mobile.
Da approfondire: come diventare consulente SEO
Punta verso la long tail keyword strategy
La SEO si fa con l’ottimizzazione del sito ma anche con i contenuti. Dopo aver completato la keyword research, con analisi delle parole chiave che ti riguardano, devi ottimizzare le pagine web intervenendo sui fattori che consentono di guadagnare posizioni. Ma spesso ciò non basta.
I competitor sono più forti. Ma è vero sempre e comunque? Su quella che viene definita fat head, la testa grassa composta da keyword ad alto volume di ricerca e molto competitive, è proprio così.
Però tu puoi lavorare sulla long tail (fonte immagine) e sfruttare keyword dal volume più basso e con una competizione inferiore. Questo per conquistare una fetta di traffico che forse non ti fa aumentare di tanto le visite. Ma può essere interessante in termini di prenotazioni e lead generation.
Posizionamento SEO per hotel: esempio
Secondo te è facile posizionare un albergo con la query “hotel a Roma”? Non credo, per riuscire in questa sfida devi sostenere dei costi che non valgono l’impresa. Cosa fare in questi casi?
Meglio tentare la scalata con “piccoli hotel di lusso a Roma centro”. Il CPC (costo per click) può darti delle indicazioni sulla capacità di conversione di questa keyphrase e l’approccio strategico al posizionamento riesce a risolvere le disparità in modo intelligente. Soprattutto se lavori con la scrittura di un diario. Qualche notizia in più? Continua a leggere per approfondire.
Apri subito un blog turistico
La strategia legata alla long tail keyword può darti buoni risultati, ma il massimo si raggiunge con l’approccio dell’inbound marketing. Devi farti trovare nel momento in cui l’individuo ha bisogno di te, e per fare questo puoi sfruttare i contenuti del blog aziendale. Vale a dire una guida turistica online.
Infatti il blog di un hotel sarà dedicato agli argomenti che ruotano intorno a un territorio, in modo da creare una quantità ampia di articoli che si posizionano per le principali ricerche informazionali. Sto parlando di query che non nascondono intenti di ricerca rivolti all’acquisto.
Almeno non direttamente. Però potrebbero essere le ricerche di chi sta organizzando la vacanza in un determinato territorio. Il tuo blog aziendale può diventare un magazine da tenere come riferimento. Inoltre, con una buona azione di scrittura degli articoli puoi ottenere molti vantaggi.
A parte il posizionamento, puoi fare link earning e migliorare la brand awareness. Le persone riconosceranno nella tua firma una fonte attendibile di contenuti, si fideranno del tuo nome che fa capo a un hotel. Sai cosa succede quando si crea un legame di fiducia tra chi vende e chi compra?
Il blog deve essere interno o esterno
Non commettere l’errore che molti fanno: meglio creare un blog in una sottocartella (www.nomedominio.it/blog). Così l’attività di content marketing rilascia i suoi benefit sul sito ufficiale. Inoltre il blog ha più probabilità di ricevere link, e in questo modo la spinta si trasferisce sul sito. Sarebbe lo stesso con un dominio di terzo livello o un blog esterno che linka il portale ufficiale?
Non dimenticare la SEO voice search
Quante volte hai visto turisti che camminano per strada con il telefonino e cercano qualcosa usando la funzione voice search? Nella maggior parte dei casi sono domande che il motore di ricerca risponde con i featured snippet. I quali si trasformano in risposte rapide messe sullo smartphone.
La soluzione per ottenere dei risultati in questi termini? Usa Answer The Public per individuare le domande che le persone fanno rispetto a un determinato luogo e crea una pagina FAQ per creare delle risposte rapide. O magari puoi arricchire il calendario editoriale del blog con articoli specifici.
Ci sono Google My Business e Local SEO
Come si dice in questi casi? Se non puoi sconfiggerli alleati con loro. Mountain View è un’entità che fagocita ogni cosa, ma dà buone opportunità a chi vuole farsi trovare. Oltre ad AdWords, puoi sfruttare l’universo Google My Business per gestire la tua presenza local, a partire dalla scheda che appare nel lato della serp. Cosa puoi fare con questa piattaforma?

Gestisci la presenza nella mappa, aggiungi foto che ti aiutano a presentare la struttura, metti un tour a 360 gradi per far fare una passeggiata ai tuoi potenziali clienti nella hall. E poi c’è la leva più forte di sempre: le recensioni. Sto parlando delle opinioni di chi ha già fatto la scelta.
Cerco il nome dell’albergo, trovo una scheda riassuntiva con belle foto di interni ed esterni, più le informazioni che mi fanno capire quali costi ci sono e che tipo di struttura è. Poi leggo le recensioni, anticipate dal classico widget con il rating che prende la forma delle stelline. Una sintesi perfetta.
Per approfondire: come fare SEO per ecommerce
SEO per Hotel: cosa fai per posizionarti
Lavorare intorno a questo tema non è facile perché c’è grande competizione sull’argomento. Un po’ come accade in tutti i settori competitivi: vuol dire che qui girano gli affari. E i guadagni. La SEO per hotel è uno di quei settori che mettono con le spalle al muro i professionisti: o ci sai fare o sei destinato a lasciare il passo ai competitor. Tu cosa dici? Ti affidi a chi sa lavorare in questo settore?
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