Questo è uno dei dubbi di chi inizia a lavorare e investire nel mondo SEO: link earning vs link building, si può parlare di un confronto aperto? Qual è la soluzione per chi deve ottenere buoni collegamenti ipertestuali verso il proprio dominio? Ritengo giusto procedere con attenzione.
Perché sai bene che i link in ingresso sono una fetta importante del tuo lavoro di ottimizzazione SEO. Devi lavorare on-page individuando le keyword giuste, e ottimizzando le tue pagine in modo da rispondere alle necessità del pubblico con i contenuti adeguati. Ma questo non basta.
Una SEO strategy completa ha bisogno dell’ottimizzazione off-page, di tutte quelle attenzioni che prescindono dal lavoro che puoi svolgere sulle tue risorse. In questo settore si inserisce il lavoro di chi cerca di guadagnare menzioni positive verso il proprio brand. Ecco che la diatriba si ripresenta.
Link building vs link earning, qual è la strada da seguire per raccogliere buoni risultati e rischiare il meno possibile? Ma esiste una via di mezzo? Proviamo a dare una risposta affrontando l’argomento.
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Link earning, cos’è e come si fa
Inizio con una semplice definizione di link earning, forse uno dei termini più interessanti per chi si occupa di strategie SEO. Qui, infatti, si riuniscono tutte le tecniche e le strategie necessarie per ottenere link guadagnando i collegamenti attraverso un buon lavoro di contenuti. Detto in altre parole, con la link earning lavori in modo da sfruttare il principio espresso da Google.
Secondo Mountain View, infatti, i collegamenti devono arrivare in modo naturale. Non devono sembrare spontanei, devono essere inseriti per merito: questa è la sintesi espressa più volte dai diversi portavoce del colosso americano. Ed è questo il passaggio che sfrutta la link earning, si tratta di inserire link attraverso soluzioni che prendono come riferimento, in primo luogo, il contenuto.
Al centro di tutto c’è la tua capacità di creare un’esperienza importante per le persone che ti seguono. Ecco perché, giustamente, il secondo step riguarda la pianificazioni da mettere in campo.
Link earning strategy: passi essenziali
Quando ragioni su una link earning strategy, quindi una strategia per avere collegamenti attraverso i meriti riconducibili al content marketing, devi lavorare su una buona analisi di partenza.
La domanda è chiara: cosa vogliono le persone dal tuo operato? Solo dando qualcosa di indispensabile e imprescindibile, al tuo target, puoi ottenere dei vantaggi chiari. Ora, però, la prospettiva inbound marketing si sposta dall’utente finale (quello che compra) a un soggetto intermedio.
Ovvero il blogger o il webmaster, una persona che non corrisponde per forza al cliente ma diventa funzionale al lavoro di link earning. Quindi la strategia passa dallo studio delle necessità del pubblico alla creazione di un contenuto capace di fare la differenza e di essere utile. Non basta proporre la solita minestra riscaldata con ebook mediocri, devi andare oltre. E pubblicizzare:
- Dati esclusivi.
- Ricerche inedite.
- Infografiche o gifographic.
- Video con interviste.
- Case study approfonditi.
- Raccolte di risorse.
- Documenti o PDF gratuiti.
Il mondo del content marketing è infinito e può dare risposte approfondite a tutte le esigenze. Ma non basta, non è sufficiente. Vuoi definire con maggior attenzione il confronto link earning vs link building?
Bisogna affrontare l’universo delle digital PR. Una volta creato il contenuto entra in scena chi fa blogger outreach (ricerca dei nomi utili al progetto) e chi contatta i vari influencer per portare a conoscenza dell’individuo una nuova risorsa da leggere, condividere e magari linkare.
Link building, definizione e significato
Ho parlato di confronto, di link building vs link earning. Quest’ultima soluzione l’ho definita, adesso è arrivato il momento di affrontare l’altra faccia della medaglia. Perché in realtà di questo stiamo parlando: non sono due mondi diversi, ma approcci differenti per confermare lo stesso risultato.
Ovvero menzioni e collegamenti ipertestuali verso il proprio dominio. Ma cos’è la link building? E, soprattutto, come si fa? Con il termine link building si intendono tutte le tecniche che permettono a un dominio di farsi linkare con soluzioni che prescindono dal contenuto.
Un tempo si lavorava molto con directory, article marketing e comunicati stampa da pubblicare su siti automatizzati e basati su user generated content. Però queste soluzioni sono sempre più marginali perché Google pone sempre più attenzione nei confronti della qualità del profilo link.
Tecniche e strategie di link building
Devi tener lontana la spazzatura dai link in ingresso del tuo sito. Tenendo sempre ben presente questo punto, l’attività di chi si occupa della link building punta verso tecniche precise. E che devono essere portate avanti da persone competenti, in grado di procedere con la giusta cautela. Ma con obiettivi chiari. Ecco una serie di tecniche, più o meno efficaci, da mettere in campo:
- Cercare link rotti su altri siti e proporre contenuti alternativi.
- Acquisto di domini scaduti per ereditare il profilo link.
- Scrivere articoli di qualità su altri blog che linkano al tuo.
- Lavorare su partnership e collaborazioni tra realtà correlate.
Perché possono essere più o meno efficaci? Semplice, l’occhio di Google è sempre in agguato verso tutto quello che non funziona oggi o che rischia di portare il tuo dominio verso penalizzazioni importanti.
Sto parlando di acquisto di link in ingresso, pubbliredazionali e native advertising senza nofollow, article marketing e comunicati stampa di bassa qualità, guest posting su larga scala, comment marketing con firma ottimizzata, widget che incorporano codice embedded, directory e tutto ciò che ti porta a creare link automatizzati. Ecco perché è così difficile ottenere backlink su un sito statico.
Link earning vs link building: cosa preferire?
Questa è la domanda che tutti cercano di risolvere: nell’eterna diatriba che contrappone link building vs link earning cosa devo scegliere? Senza ombra di dubbio quest’ultima sembra l’approccio migliore, quello che ti fa lavorare secondo le regole imposte da Google.
Il lavoro sulle digital PR ti danno modo di spingere sui risultati, ottenendo delle menzioni naturali e giustificate. D’altro canto non è un processo automatizzato, presuppone sempre un lavoro di analisi e di creazione del contenuto. E, soprattutto, si scontra con la particolarità di un settore.
Facile (per modo di dire) lavorare con la link earning nel campo del web marketing in cui ci sono centinaia di blog amatoriali che condividono contenuti per pura passione. Ma come la mettiamo con il sito web di un dentista? O con la famosa fabbrica di bulloni che opera nel B2B?
Chi dovrebbe inserire collegamenti spontanei al mio dominio? Di certo non i competitor, e neanche gli organi istituzionali sono facili da piegare con la semplice pubblicazione di contenuti.
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Scegliere la professionalità: una via di mezzo
La chiave vincente sembra essere un confronto tra metodologie. Un professionista dell’ottimizzazione off-page conosce le soluzioni utili per emergere e affronta con serietà i rischi.
Questo è il primo punto da considerare: c’è sempre la possibilità di incappare nelle maglie di Google che propone (in linea teorica) un profilo link naturale al 100%. In cui tutti i collegamenti in entrata sono solo frutto di attività editoriale, senza forzature.
Secondo te questo è possibile? In che misura? Nella sfida link building vs link earning tu cosa preferisci? Lascia la tua opinione nei commenti.