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Il 2018 è stato un anno emozionante dal punto di vista della SEO, le novità non sono di certo mancate. Cambiamenti di algoritmi grandi e piccoli, nuovi strumenti di analisi potenziati, strategie per aumentare la visibilità dei siti web continuamente da soppesare e rivalutare.
Vogliamo esaminare insieme quali sono stati i più grandi cambiamenti nella SEO nell’anno trascorso?
Gli update di Google 2018 da non dimenticare
Abbiamo visto aggiornamenti di algoritmo a marzo e ad aprile 2018 e su tutti spicca il Medic Update del 1 agosto 2018 che largamente ha influenzato siti nel settore medico e benessere.
Esso sembra avere agito pesantemente sulla percezione di autorevolezza dei brand e sulla rilevanza che essi possiedono rispetto alle query di interesse. I siti fortemente tematizzati hanno mostrato di poter crescere. e bene, a discapito di quei portali che mescolano un po’ di tutto senza una linea editoriale precisa.
L’appropriata capacità di rispondere agli intenti di ricerca è un obiettivo sempre più da perseguire per mantenersi tra i primi risultati, il che ci porta a un continuo studio dei trend stagionali e dei mutamenti esterni attorno agli argomenti che ci riguardano per individuare in quale direzione rivolgere i nostri sforzi di aggiornamento dei contenuti per renderli più adatti alle esigenze del momento.
Questo ci ha dimostrato quanto le serp possano rivelarsi variabili, sia giorno per giorno che in maniera consistente dopo importanti upgrade del settore.
Altro interessante cambiamento è l’introduzione del Mobile-First Indexing. Google è passata a scansionare i contenuti direttamente dalla versione mobile di tablet e smartphone piuttosto che da quella desktop.
Nel 2018 abbiamo assistito a un progressivo rollout di questa modalità di implementazione che ovviamente dobbiamo tenere di conto per garantire che i nostri contenuti siano facilmente comprensibili dai motori di ricerca (la Search Console difatti ha inviato annunci ai proprietari per avvisare quando un sito passa al mobile first indexing).
Per questo dobbiamo assicurarci che il nostro sito sia sempre efficacemente visualizzabile da mobile, di alleggerire quanto più possibile pagine e immagini per rendere più immediato il caricamento.
La nuova Search Console
Nel corso dell’anno abbiamo visto il passaggio alla versione di prova per poi vedere il passaggio dei report alla nuova versione il 13 dicembre.
La nuova Search Console rilasciata al pubblico presenta molte novità rispetto alla versione precedente:
- la pagina Panoramica offre un riepilogo delle metriche più importanti (rendimento delle ricerche, copertura di usabilità sui dispositivi mobili, miglioramenti nella ricerca e delle pagine AMP…)
- i dati del traffico abbracciano 16 mesi e non più i precedenti 3 mesi
- informazioni approfondite sulla visualizzazione della pagina (copertura indice, URL canonico, visualizzazione da dispositivi mobili)
- nuovi report sulle statistiche delle pagine migliorate (AMP, visualizzazione da mobile, link ecc.)
- l’URL inspection tool che fornisce un’idea di come Google visualizzi le nostre pagine
- compatibilità con dispositivi mobili
- informazioni sui rallentamenti del sito
- nuova forma di proprietà di dominio per agevolare il reporting incrociato tra i vari siti
Tante novità nella SEO nel 2018
Nel corso dell’anno abbiamo visto che sono sorti nuovi formati per mettere in mostra i contenuti (featured snippet, caroselli delle news, box domande e risposte…) per cui si sono moltiplicate le nostre chance di portare a conoscenza il nostro sito a una più vasta pletora di spettatori.
Dal punto di vista delle analisi, dobbiamo tenere di conto il fatto che ora il Pagespeed Insights Tool interpreta nel proprio core la tecnologia Lighthouse 3.0 e le sue funzioni di SEO audit, offrendo risultati magari meno generosi ma più attinenti alle performance effettive delle pagina.
Anche Bing ha lavorato sulla versione della propria search console: la Bing Webmaster Tool è stata recentemente potenziata a livello di report dei backlink e di efficienza nell’analisi da parte dei crawler.
Google My Business è stato potenziato nella versione mobile app (nuovi dati “Insights”), includendo dati sulle ricerche dei brand, dati sulle query.
Chi invece ci lascia è Google+: il social network di Mountain View, su cui già grava il sospetto di avere esposto i dati degli utenti a causa di un bug della piattaforma fin dal 2015, di cui è prevista la chiusura, con buona pace degli utenti (non molti, relativamente parlando) che lo utilizzavano attivamente.
La ricerca vocale è un altro dei fattori in crescita nell’anno come ci testimonia il successo di Google Home e Google Assistant, Siri e chatbot. La Voice Search probabilmente raggiungerà il 30% da qui al 2020. I contenuti conversazionali diverranno molto importanti per il posizionamento per le ricerche vocali, specialmente per quelle relative a long tail keyword.
Le ricerche vocali vengono incontro alle query geo-localizzate portando in evidenza le pagine dei servizi più strettamente connessi ad ambiti geografici ben definiti: dal canto nostro, possiamo favorire questa inclusione integrando keyword conversazionali e markup di dati strutturati in grado di rendere più leggibili i nostri contenuti per i bot dei motori di ricerca.
I video diventano progressivamente importanti in quanto Google viene incontro alle diverse esigenze degli utenti mettendo in evidenza i materiali più indicati per rispondere alle loro necessità.
Investire sui video permette di mostrarsi autorevoli e di valore per tutte quelle esigenze informative che possono essere efficacemente risolte grazie a contenuti visivi, esaustivi e attraenti. Tali video possono essere caricati su Youtube.
Come sempre, ti consiglio di darti da fare per diventare primo nella mente dei tuoi utenti, prima ancora che per Google. La SEO sarà ancora più importante nell’anno a venire e dovrebbe essere svolta a 360 gradi.
Dovremo incrementare i nostri sforzi sull’ottimizzazione dei contenuti, il miglioramento dell’architettura del portale, i collegamenti interni per trasmettere link juice, la velocità di caricamento, la promozione del brand per aumentare l’autorevolezza, non soltanto in termini e qualità di backlink, ma anche e soprattutto come menzioni, riscontri social e visibilità nei confronti della propria nicchia.
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