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Se gestisci un progetto editoriale sul web hai tutto l’interesse a tenere d’occhio performance e statistiche di visita per appurare il successo delle tue iniziative promozionali e per scoprire eventuali criticità da correggere e aumentare così la redditività del tuo sito.
Google Analytics è lo strumento deputato alle analisi per eccellenza, ma da qualche anno a questa parte la sua implementazione è stata resa ancora più intuitiva per merito di un ulteriore strumento di monitoraggio esteso sempre made in Big G: Google Tag Manager.
Google Tag Manager è un tool di monitoraggio composto da una porzione di codice che permette di eseguire molte delle operazioni dettate dalle esigenze di monitoraggio (che altrimenti dovremmo svolgere attraverso ogni singolo codice richiesto da Google Analytics, pixel di Facebook, Google Adwords, Hotjar…) per merito di uno snippet il cui contenuto si esegue al verificarsi degli attivatori a esso connessi.
Attualmente lo strumento viene utilizzato da oltre il 90% dei siti, il che testimonia la sua duttilità e facilità d’uso dal 2012 – anno della sua introduzione – a oggi, così come il fatto che sia continuamente aggiornato per offrire agli utilizzatori nuove funzioni ed evoluzioni.
Google Tag Manager: i vantaggi e le funzionalità
Google Tag Manager costituisce un’interessante alternativa al codice di tracciamento implementato nella modalità di Google Analytics, dato che quest’ultimo richiede modifiche manuali per ogni accorgimento pensato, le quali possono divenire problematiche qualora si tratti di portali complessi oppure non si abbia accesso al codice sorgente.
I principali vantaggi di Google Tag Manager si possono quindi riassumere nei seguenti:
- è gratuito
- si può utilizzare pur senza possedere rilevanti nozioni di programmazione
- consente di installare porzioni di codice senza troppe intromissioni nei siti (e senza richiesta di intervento degli sviluppatori)
- si può verificare rapidamente se è attivo
- utilizzo molto intuitivo e alla portata praticamente di tutti
- può essere implementato con altri codici HTML e Javascript
- permette di decidere autonomamente l’ordine di attivazione dei tag
- consente una maggiore velocità per mezzo del caricamento asincrono
- viene incontro alle esigenze di gestione dei cookie dettate dall’adempimento della Cookie Law
- permette di monitorare sia i siti web che le app in cui è inserito
- consente di aumentare le performance con l’introduzione di specifici attivatori
- praticamente nulle le eventualità di conflitto tra i codici
- consente di visualizzare le modifiche attuate prima della loro implementazione
- riduce il rischio di possibili sovrapposizioni
GTM fa uso di tag (contenitori) e di trigger (regole che attivano il contenuto), pertanto l’accoppiata di elementi consente ai fruitori di ottenere gli effetti di monitoraggio desiderati e di verificarli in anteprima attraverso apposite preview; se si finisce per attivare una versione del codice non soddisfacente, tra l’altro, si può sempre ripristinare quella precedente attraverso la cronologia delle versioni implementate.
Grazie alla possibilità di avviare accessi multipli alle visualizzazioni si può far partecipare più soggetti del team di lavoro con particolari livelli di autorizzazione, garantendo una visione di insieme molto utile ai fini di comprensione delle performance prodotte.
Hai forse paura che qualche collaboratore inesperto applichi delle modifiche non dovute al codice? Puoi metterti al sicuro attivando la autorizzazione a due fattori che limita le possibilità di introdurre variazioni nel codice HTML e Javascript implementato. Bello, vero?
Grazie alla sua intuitività e facilità di integrazione GTM è molto apprezzato da webmaster e semplici gestori di siti che non hanno bisogno di estremamente avanzate capacità di programmazione per procedere alla sua implementazione: inoltre, grazie alla funzionalità di anteprima che la dashboard mette a disposizione, si può verificare con un click se le funzioni messe insieme producono gli effetti sperati, e soltanto dopo implementarle, con molte meno complicazioni per gli sviluppatori.
Inoltre, si dimostra uno strumento apprezzato anche dalle web agency, poiché consente di scaglionare i livelli di accessi alle viste dei portali secondo criteri di privacy definiti.
Questo sistema di tag management – gratuito ! – permette di fare a meno dei singoli codici di monitoraggio in favore di un singolo contenitore omnicomprensivo che può essere progressivamente espanso con specifiche funzioni dedicate al monitoraggio.
Dal pannello di gestione dello strumento quindi si può abilitare ogni singola funzione interessata – es. il monitoraggio delle conversioni di Adwords – che altrimenti richiederebbero script collocati in specifiche posizioni.
Puoi quindi sbizzarrirti con un gran numero di funzionalità a tua disposizione per tracciare ogni elemento di interesse (dalle visite ai click sui pdf) senza particolari limitazioni, in particolare in relazione con i prodotti Google: la piattaforma permette anche di ovviare alle difficoltà di implementazione dell’ID di tracking di Google Analytics, rendendo agevole l’obiettivo di verificare gli utenti reali anziché semplicemente i dispositivi.
GTM si dimostra versatile anche nell’ambito di applicazione, può essere implementato sia sui portali web che all’interno delle app native per i dispositivi mobili, garantendo la possibilità di monitorare i rilasci delle nuove release che vengono progressivamente effettuati
La centralizzazione delle funzioni di tracciamento agevola, e non di poco, le attività di monitoraggio attraverso piattaforme native (di Google e non): si tratta infatti di una automazione del sistema di controllo che permette nella massima autonomia e flessibilità di implementare una base di monitoraggio espandibile in un secondo momento a tutte le piattaforme che ci riguardano.
Grazie al controllo completo dei tag si può inoltre estrarre una mappa completa dei cookie, utile per rendicontare le porzioni dei codici di tracciamento al fine di garantire il rispetto della cookie law.
Utilizzando questa versione degli strumenti di tracciamento di Google inoltre guadagni anche in termini di tempo di caricamento: il codice infatti è uno script asincrono e rende più immediato servire ai visitatori le pagine richiamate.
GTM inoltre consente a più utenti di accedere contemporaneamente sullo stesso account, anche impostando più livelli di autorizzazione, il che si rivela un vantaggio non indifferente per consentire ai membri dell’organizzazione di partecipare alle viste.
E per le avanzate esigenze di monitoraggio? Non c’è problema, il contenitore di codice si può impostare anche per attivare l’esecuzione di macro personalizzate nonché per monitorare gli eventi automatici, in modo da offrire agli utenti una panoramica ancora più puntuale e approfondita.
Temi di commettere qualche errore nell’implementazione del codice?
Niente paura, GTM offre una preview attraverso cui si può passare prima di pubblicare le modifiche implementate. Se ti accorgi di avere messo mano a qualche modifica non corretta, inoltre, puoi sempre avvalerti della cronologia dello stato delle implementazioni per tornare alle versioni precedenti del codice di monitoraggio.
Le funzioni di Google Tag Manager
Questo gestore di tag si rivela molto indicato per ricavare dati dai siti web e dalle applicazioni nelle quali è implementato, con uno sforzo molto ridotto rispetto a quello richiesto per l’implementazione del consueto Analytics.
Anche le conoscenze pratiche richieste per integrare il codice del contenitore non sono affatto avanzate, sebbene non cessi la necessità di sapere “dove mettere le mani” (in particolare in materia di CSS e Javascript) per evitare di compiere qualcosa di inappropriato.
Grazie a GTM tutti coloro che sono un po’ restii a sporcarsi le mani con il codice possono avvalersi di un’interfaccia alquanto user friendly e che non richiede interventi per ulteriori personalizzazioni del codice (ad esempio, una volta per il pixel di monitoraggio di Facebook, un’altra per tracciare le conversioni di Google Adwords, ecc.).
Le funzioni che mette a disposizione Google Tag Manager sono molte e includono:
- registrare accessi e comportamenti all’interno di un sito
- monitorare campagne in maniera mirata
- stimare le conversioni effettuate
- applicare altre funzioni avanzate di web analytics
- remarketing con Facebook
- conversioni da Google Adwords
A questo punto, ti chiederai: quali sono i passi per ottenere il codice di Google Tag Manager?
È molto semplice, devi:
- Creare un account di Google Tag Manager (trovi l’apposita voce nella tab Account)
- Nel contenitore che appare a seguire, inserire il nome del progetto
- Accettare i termini di servizio e ottieni il codice da inserire in tutte le pagine del sito (meglio se dopo l’apertura del body)
E tu, che cosa ne pensi? Hai già adottato Google Tag Manager per monitorare le prestazioni del tuo sito o delle tue app? Pensi di implementarlo in futuro oppure preferisci i sistemi “tradizionali”?
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