Ben ritrovati a un nuovo approfondimento di SeoRoma!
Molte volte, chi si cimenta nell’avviare un nuovo progetto online e deve acquistare un dominio per l’occasione, si chiedere se sia il caso di acquistarne uno contenente la chiave di ricerca esatta per la quale ci si vuole posizionare.
Se devi lanciare un servizio di consulenza marketing per delle società potresti pensare a qualcosa di molto diretto del tipo “marketingperimprese” nella speranza che Google decida di premiarti per questo genere di ricerche.
Che cosa sono gli exact match domain?
Gli exact match domain sono appunto i domini identici alle keyword di ricerca: essi un tempo venivano utilizzati per pompare sulle serp siti di scarsi contenuti, ma nonostante il giro di vite degli ultimi anni non sono ancora morti (specialmente in Italia) e sono spesso presi in considerazione come possibile fonte di ipotetici vantaggi.
Inserire la chiave esatta nel dominio un tempo era un must, praticamente l’ABC della, diciamo, “ottimizzazione SEO” dell’epoca, un vantaggio affatto da trascurare per superare i competitor sulle serp.
Vari anni fa, era pratica comune acquistare degli exact match domain da caricare con contenuti poco consistenti e scarsamente originali per “vivere di rendita” grazie all’ingiustificato peso che il nome di dominio rivestiva a fini del ranking.
Anche Matt Cutts si espresse sull’argomento, segnalando che gli algoritmi di Google sarebbero intervenuti per ridimensionare l’influenza delle keyword nel nome del dominio e per punire chi abusava di queste pratiche per scalare le serp.
I domini EMD inquinavano le serp, in quanto ai tempi vedere un sito con il dominio uguale alla chiave di ricerca era quasi la garanzia di trovarsi di fronte a un progetto che in quanto a contenuti avrebbe lasciato a desiderare.
Nel 2012, Google prese delle misure in merito, come dichiarò a chiare lettere Matt Cutts:
<<Minor weather report: small upcoming Google algo change will reduce low-quality “exact-match” domains in search results.>>
La questione degli EMD tuttavia è un argomento ancora dibattuto.
Oggi la chiave di ricerca esatta all’interno del nome di dominio non è più una pratica ritenuta indispensabile per posizionare il dominio: di certo è un’accortezza se possibile da seguire per beneficiare di eventuali vantaggi e per comunicare in maniera intuitiva l’argomento del sito ai propri seguaci.
Diciamo che con tutta probabilità se dobbiamo mettere a confronto la qualità e l’attinenza dei contenuti a l’intento di ricerca con la presenza della keyword nel dominio, sicuramente il primo la fa da padrone.
Gli exact match domain hanno un peso sul ranking?
Il fatto è che oggi la SEO riguarda migliaia di fattori, e le osservazioni che ognuno di noi può trarre sul fenomeno dovrebbero essere epurate dall’influenza di altre cause per valutare quanto essi spingano o penalizzino per ogni genere di serp.
Onestamente, credo che nelle serp italiane i domini a chiave esatta possano ancora fare un po’ di differenza, poiché le parole nella nostra lingua hanno un certo peso per i motori di ricerca (che non sono in grado di interpretare alla perfezione il senso delle parole come riescono a fare con l’inglese).
Questo però a patto che il sito sia associato a un brand forte e conosciuto presso il proprio pubblico, che sforni contenuti di qualità in modo da aumentare l’associazione dell’azienda al target in questione.
Un sito EMD che sia effettivamente rilevante per la keyword in questione dovrebbe fornire a Google segnali importanti come:
- associazione del brand all’EMD anche in altre sedi (siti esterni, social network…)
- presenza di contenuti nel sito attinenti all’EMD
- fedeltà del pubblico (traffico di ritorno, tempo di permanenza, bounce rate..)
- una certa anzianità del dominio (che fornisca delle “rassicurazioni” sull’autorevolezza del portale)
Se il dominio EMD è utilizzato come vuoto recipiente al limite dello spam probabilmente non possiede questi fattori, e Google agirà di conseguenza impedendogli di posizionarsi per il genere di ricerche che gli interessano.
Conviene puntare oggi sugli exact match domain?
Se hai creato un sito di valore, con traffico di qualità, seppure con dominio exact match, probabilmente non devi preoccuparti di penalizzazioni (ho visto siti con la keyword nel nome di dominio ma molto targetizzati spingere sempre di più nel tempo); se invece l’unico valore del sito è proprio il suo nome, allora hai un problema da risolvere.
Anche per il fatto dei soli annunci di Google, è plausibile che i web publisher abbiano finito per scartare questa strategia, temendo di vanificare i propri investimenti, rendendola appunto poco efficace non a priori come conseguenza dell’effetto psicologico scaturito dal temuto giro di vite.
Se tu devi ottimizzare contenuti per altri motori di ricerca come Bing e Yahoo, eventualmente potresti trovare vantaggi più marcati dall’exact match domain che di quelli che potresti conseguire su Google, che tiene conto di molti più variegati fattori.
Tieni presente anche che oggi la competizione non avviene per singole parole chiave ma piuttosto per intenti di ricerca, che possono coinvolgere varie combinazioni della stessa keyword o parole chiave attinenti ma del tutto diverse fa loro.
Magari, ritieni che per la tua officina a Roma il dominio “meccanicoroma” sia ideale, ma ovviamente punterai a tante formule di ricerca diverse quali:
- officina a Roma
- meccanico [via/quartiere] Roma
- autofficina economica Roma
insomma, ci sono tante query che possono condurti visite facilmente convertibili, e la sola parola presente nel dominio alla fine riveste (ammesso che la faccia) un peso tutto sommato limitato.
Personalmente, ti consiglio di puntare su un dominio che possegga sì la tanto ambita keyword ma anche il nome vero e proprio del tuo brand (“rossiauto”, “bianchiformazione”…) in quanto i tuoi utenti possono capire a prima vista il genere di attività che svolgi, e associarla subito al nome della tua azienda.
Se ti dovessi trovare a scegliere tra la keyword e il nome del brand (magari, perché insieme sono troppo lunghi da scrivere) punterei sul secondo, perché l’identità aziendale è un fattore di riconoscimento molto più potente di qualsiasi, generica, parola chiave.
Lo stesso Matt Cutts esortava a puntare su un nome di dominio facilmente ricordabile, piuttosto che su una misera riproposizione delle keyword nel dominio.
Tieni conto che dal 2012 Google ha lavorato su un algoritmo che mirava a punire chi puntava su domini a chiave esatta di ricerca che non vantavano segnali di autorità all’altezza della concorrenza. Il vantaggio è che al limite gli anchor text uguali all’URL di dominio non sono in teoria penalizzabili in quanto non forzati ma uguali appunto al nome del sito in questione.
In ogni caso, non mi sembra un vantaggio considerevole sul quale dannarci per ottenerlo o meno.
E tu, che cosa ne pensi della questione? Raccontalo qua sotto!