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Cos’è il growth hacking e come consente la crescita rapida delle imprese

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Nel mondo del marketing odierno, i professionisti devono fare i conti con le notevoli difficoltà che attanagliano il mercato attuale: costi di acquisizione lead sempre più alti, pubblicità martellanti e onnipresenti, scarsa attenzione e fedeltà dei consumatori ai brand.

Tutte queste difficoltà gravano particolarmente sul mondo delle piccole imprese e delle start up, che non possono contare di certo su budget faraonici, tempi di attesa dei risultati inverosimilmente lunghi e opportunità di sviluppo non troppo generose.

Cos’è il growth hacking

Il growth hacking contempla una serie di pratiche attuate per stimolare una crescita quanto più rapida e incisiva del proprio business.

Una caratteristica di questa disciplina è di essere un “patchwork” di diverse branche del web marketing tra cui:

  1. SEO
  2. SEM
  3. copywriting
  4. blogging
  5. social media marketing
  6. web developement
  7. data analysis
  8. email marketing
  9. buzz marketing
  10. link earning
  11. influencer marketing
  12. landing page
  13. psicologia del comportamento
  14. funnel marketing

La capacità analitica dei dati, la conoscenza dell’informatica e dei tool digitali si rivelano preziosissimi per conseguire gli obiettivi prefissati e per mantenerli nel lungo periodo. Senza mezzi termini, il growth hacking è stato definito come una rivoluzione proprio per la sua carica innovativa e per gli impressionanti risultati che è in grado di apportare a imprenditori, persone di marketing, startup, investitori e professionisti digitali grazie a un approccio del tutto e inossidabilmente rivolto alla crescita.

La definizione del growth hacking nasce nel 2010 per bocca di Sean Ellis, il quale si riferiva al growth hacker come qualcuno “il cui nord è la crescita” e ciò faceva intendere come nella sua concezione startup e simili realtà dovrebbero focalizzarsi su nient’altro che la crescita per misurare il successo delle proprie attività.

Le società che non possono contare su impressionanti capitali per promuoversi devono quindi fare leva su innovazione e creatività, capacità di analisi, senza contare principalmente sulle disponibilità del budget ma valorizzando al contrario i mezzi limitati in maniera estremamente mirata.

Un esempio delle strategia di crescita rapida messe a punto è quella di Uber, con la sua app liberamente scaricabile e che “attecchisce” in Paesi con un gran numero di auto e di utilizzatori interessati a utilizzarla: si creano quindi economie di scala non dovuti strettamente agli investimenti pubblicitari ma al passaparola e all’innovativa convenienza della soluzione.

In che cosa consiste il growth hacking

Analisi dei dati, orientamento al futuro, sono gli elementi di una struttura di crescita pensata per protrarsi nel tempo, replicabile in varie fasi e dai risultati stimabili e analizzabili a posteriori per apprezzare concretamente i frutti del lavoro svolto.

La strategia di rapida sperimentazione attraverso svariati canali di marketing scelti in base alle esigenze concrete del caso ha dimostrato i suoi benefici pratici sostenendo la crescita rapida delle startup situate nella Silicon Valley: da allora gli esperti di crescita veloce si sono moltiplicati, avendo modo di integrare nelle proprie strategie i frutti dell’evoluzione digitale e tecnologica degli ultimi anni.

I growth hacker si impegnano quindi nel realizzare una crescita consistente e sostenuta di piccole e medie imprese, nello sfruttare pienamente il potenziale delle realtà di dimensioni contenute per raggiungere il maggior numero possibile di utenti e cercare di convertirli con successo.

La caratteristica di tale strategia consiste nel risultare il frutto di specifiche circostanze ed esigenze anziché un mix di attività preimpostate. Lo scopo è quello di far crescere un business nel minore tempo possibile e ciò richiede attività commisurate al budget e agli obiettivi a disposizione.

Pertanto, una società multinazionale ha a disposizione risorse e obiettivi del tutto fuori luogo se calati in un contesto molto più limitato, e le metodologie di azione devono essere raffrontate alle rispettive esigenze. Questo processo non è progettato per esaurirsi in iniziative una tantum ma contempla una formula di applicazioni, tentativi, strategie e accorgimenti prorogati nel tempo per far crescere un prodotto.

Il growth hacking si è dimostrato in grado di alimentare una crescita in proporzione molto più decisa di quella che vivono i colossi (che possono permettersi percentuali anche stagnanti, mentre le piccole realtà devono mantenersi a galla più energicamente) e prevede un accurato uso di strumenti di web marketing per conseguire gli obiettivi prefissati.

Questa disciplina mira a incrementare il traffico di visitatori e a trasformare queste presenze virtuali in utenti effettivi tramite appositi interventi volti a potenziare le conversioni. Inizialmente si trattava di una metodologia rivolta alle startup per permettere loro di sopravvivere e di espandersi in un ambiente già presidiato da imprese, ma negli ultimi tempi si è ampliata a uno spettro molto più ampio di realtà imprenditoriali.

La disciplina della crescita in tempi rapidi, quindi, è un amalgama di metodologie già note, ma che vengono impiegate in maniera originale e creativa per ottenere risultati concreti ed esponenziali in termini di crescita e di vendite.

Il growth hacker è un professionista della crescita digitale che padroneggia gli strumenti di marketing digitale, punta sulla user experience per stimolare l’apprezzamento del fruitore, indirizza la comunicazione allo sviluppo sostenuto nel tempo, studia il mercato nel quale si opera per mettere a punto il mix di attività più consono alla realtà del caso.

Il “pirata della crescita” padroneggia svariati tool funzionali alla crescita rapida – strumenti di automazione di invio mail, plugin di condivisione di contenuti, sistemi di tracciamento e di analytics… – e comprende le dinamiche psicologiche degli utenti per rendere meglio recepibili i messaggi prodotti.

Nel caso di Dropbox, ad esempio, la promozione che ha condotto alla grande diffusione della piattaforma non si è basata sugli investimenti pubblicitari ma sulla possibilità per gli utilizzatori di ottenere spazio gratuito di memorizzazione in cambio dell’iscrizione di un proprio amico al servizio.

I vantaggi del growth hacking

Il growth hacking è fatto quindi di strategie nuove e adattabili, mutevoli e adattabili in base al contesto e alle novità.

Caratteristiche del growth hacking:

  • esercizio di strategie ripetute nel tempo
  • si focalizza esclusivamente sulla crescita
  • contempla modalità innovative per far crescere un prodotto
  • si basa molto su competenze informatiche e di programmazione
  • costituisce un approccio scientifico e scalabile al marketing digitale
  • attività di promozione e di marketing misurabili
  • possibilità di ricondurre i risultati ottenuti alle azioni intraprese
  • permette di rapportare gli sforzi intrapresi ai risultati ottenuti per misurare il ritorno guadagnato
  • un utilizzo coscienzioso e misurato del budget

L’efficacia di queste strategie in genere va di pari passo con la difficile ripetitività delle stesse condizioni: si tratta spetto di metodologie originali, creative, frutto di intuizione e di attenzioni particolari, che in un breve lasso di tempo possono esaurire la propria validità.

Vantaggi del growth hacking:

  • permette di eliminare il superfluo e di concentrarsi effettivamente sulla crescita
  • aiuta a focalizzarsi sulla scalabilità di un business
  • consente di ottimizzare i costi
  • finalizza gli sforzi sulla sperimentazione orientata alla crescita e alla vendita incrementativa di prodotti e servizi
  • aiuta in particolare le piccole realtà a crescere in tempi rapidi
  • orienta l’analisi a dati concreti e precisi
  • permette di valutare concretamente il business come fenomeno scalabile

Le strategie di crescita scalabile che derivano dal growth hacking non sono certo il risultato dell’improvvisazione quanto di un adattamento minuzioso e puntuale di diverse soluzioni testate per vagliare quelle che possono aiutare a ottenere una crescita rapida nel caso in questione.

In pratica, si procede a scindere l’obiettivo principale a cui si ambisce – ad esempio la crescita del ROI – in svariati sotto obiettivi facilmente misurabili uno a uno. Naturalmente puoi osservare i tuoi competitor per trarre spunti sulle strategie più indicate da applicare al tuo business, sulle metodologie che hanno più chance di produrre buoni frutti.

E tu, che cosa ne pensi? Credi che il growth hacking sia una efficace soluzione per garantire una crescita consistente e rapida delle piccole imprese? Commenta questo articolo per raccontarci la tua opinione!

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