Fare personal branding con la SEO è uno degli obiettivi strategici per sfruttare l’ottimizzazione del sito web o del blog. Perché investire sul tuo nome è un aspetto decisivo, impossibile da ignorare.
Le persone si fidano delle persone, non degli slogan e delle promesse di vendita. Con questo non voglio sminuire il duro lavoro che fanno i copywriter nella creazione di pagine dedicate alla vendita di un bene o un servizio. Ma per far funzionare questo deve esserci fiducia nella marca.
Proprio così, il brand è al centro della tua strategia di marketing. Anche quando sei un libero professionista e devi spingere il tuo nome e cognome. Fare personal branding con la SEO diventa un obbligo, soprattutto nei settori molto competitivi, ma in che modo puoi mettere in pratica la tua attività? L’ottimizzazione per i motori di ricerca può affiancare il social media marketing? Certo!
Fatti trovare con il nome e cognome
Se stai facendo personal branding il primo obiettivo da seguire è chiaro: fare in modo che le persone trovino il tuo sito web ufficiale con il nome e cognome. Sembra un passaggio banale, ma non è così perché non sempre sei il detentore di questa combinazione: si tratta di una keyword come un’altra e spesso può avere una concorrenza difficile da snidare quando hai un nome comune.
O magari quando c’è una celebrità con la stessa combinazione di nome e cognome. Quindi, il primo punto da svolgere: creare un sito web ufficiale che si posizioni bene con una ricerca di brand.
Che, in questo caso, corrisponde al tuo nominativo. Per fare questo devi intervenire sui principali elementi dell’ottimizzazione SEO on-page che possono fare la differenza nel posizionamento:
- Tag title.
- Header.
- Testo.
- Immagini.
Particolare attenzione merita l’URL. Vuoi posizionare il tuo sito web con nome e cognome? La soluzione ideale è quella di acquistare un dominio di secondo livello che contenga proprio questa combinazione. Fallo il prima possibile, per evitare che venga acquistato da altre persone.
Per approfondire: come migliorare la tua reputazione online
Attiva una strategia di brand protection
La SEO è fatta di questo: conquistare e occupare posizioni strategiche nella serp. Vuoi fare Personal Branding con la SEO? Occupa le principali posizioni nella pagina dei risultati quando si cerca il tuo nome e cognome. In che modo? Inizia ad acquistare i domini che ti riguardano con estensioni diverse. Le più comuni (.it. .com) sono sufficienti, non devi spendere un patrimonio.
Qui puoi creare dei siti web paralleli, magari dedicati a progetti alternativi o nei quali inserire progetti monopagina che contengono landing page verso servizi specifici. Oppure puoi fare dei redirect per fare in modo che l’utente arrivi sempre sul tuo sito web ufficiale, a prescindere dall’estensione usata.

Al tempo stesso ricorda di registrare i principali profili social con il tuo nome e cognome: hanno un buon ranking su Google e possono occupare posizioni preziose per portare il pubblico verso ciò che ti riguarda in prima persona e non verso risorse che non ti appartengono. Molte aziende provano ad aprire pagine Wikipedia per questo motivo, ma spesso i risultati sono nulli perché questa piattaforma ha politiche molto restrittive nei confronti di chi prova a fare marketing.
A proposito, lo vedi il box al lato? Si tratta del Knowledge Graph che estrapola informazioni utili a chi cerca il tuo nome e cognome. Per ottimizzare questo elemento puoi usare le impostazioni base del motore di ricerca.
Fatti riconoscere come professionista
Ti sei posizionato con la keyword relativa al nome e cognome? Perfetto, questo è un buon punto di partenza ma non certo di arrivo. Puoi ottenere molto di più dalla tua strategia. Fare Personal Branding con la SEO è importante per farsi riconoscere come professionista in un determinato settore: le persone devono associare il tuo nome a determinati valori e competenze. L’obiettivo è questo: fare in modo che nella mente dell’audience il tuo nome si associ a un settore professionale.
Ho in cantiere il blog e voglio aprire un sito strutturato? Il pensiero va subito a (esempio a caso) Riccardo Esposito. Per fare questo c’è bisogno di un tipico lavoro SEO on-page, con analisi delle keyword per costruire nel miglior modo possibile le pagine commerciali, quelle che porteranno i potenziali clienti a diventare tali, e il calendario editoriale del blog. Approfondiamo questo punto?
Inizia a fare blogging (nel modo giusto)
Il blog è indispensabile nel l personal branding: attraverso un diario online puoi intercettare le ricerche informazionali e farti conoscere dal pubblico come punto di riferimento in un determinato settore. Aiutare il prossimo a trovare risposte concrete, utili e ben strutturate è il modo migliore per:
- Soddisfare Google.
- Aiutare il pubblico.
- Fare personal branding.
In che modo devo iniziare a fare personal branding con il blog? In primo luogo metti da parte qualsiasi idea di separare domini o creare terzi livelli. La combinazione è questa: nomedominio.it/blog. O magari il diario corrisponde alla home page, e non viene rilegato a una sottocartella. In ogni caso la tua identità deve essere legata a quella del blog. Questo è importante per fare personal branding con la SEO.
Perché le posizioni conquistate nella serp avranno il tuo nome e cognome, portando a termine quel progetto per cui devi essere identificato come professionista in un determinato settore. E poi i link in ingresso che guadagnerai con il blog aiuteranno il dominio principale a emergere.
Inizia a studiare le keyword navigazionali
In un primo momento puoi avere dei risultati nulli, ma con il passare degli anni – se lavori bene – scopri che ci sono delle ricerche navigazionali. Vale a dire con il tuo brand all’interno della combinazione digitata su Google. Questo significa che ci sono persone interessate a ciò che fai.
E che usano Google per raggiungerti. Monitorare le branded keyword è importante per due motivi: registrare la diffusione del tuo nome (la presenza stessa di queste ricerche è un buon risultato in termini di personal branding) e alimentare il settore che ti ha reso noto. Se, ad esempio, noto che c’è una ricerca “riccardo esposito calendario editoriale” posso arrivare alla conclusione che il mio lavoro, che dura da anni, sul miglioramento di questo documento è di particolare interesse.
Quindi posso prevedere nuovi articoli, landing page specifiche, lavori di content marketing specifici come la realizzazione e distribuzione di modelli già pronti per i lettori del blog. Magari da distribuire gratis o dopo l’iscrizione a una lista contatti per fare email marketing. Senza dimenticare che qui devi operare su segnali differenti e mettere da parte una visione basata sui compartimenti stagni.
Ed è in questi casi che puoi prevedere dirette Facebook, webinar, soluzioni differenti per cavalcare un trend che hai individuato grazie a una buona keyword research. Fare Personal Branding con la SEO vuol dire questo: avere la lungimiranza di chi non si limita a lavorare nel suo settore.
Da leggere: come diventare un consulente SEO
Vuoi fare Personal Branding con la SEO?
Immagino che la risposta sia positiva. Ed è un buon punto di partenza: aver preso coscienza che l’ottimizzazione per i motori di ricerca può aiutarti a far emergere il tuo nome in un settore competitivo è importante. Ma non basta, devi lavorare in modo da affrontare il settore con la giusta professionalità. Posizionare il sito web con il nome e cognome non è l’obiettivo finale.
Devi collegare il tuo brand a valori, competenze, idee virtuose. Tu hai iniziato a lavorare su questo tema? Con quali risultati? Lascia esperienze e domande nei commenti.