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Best practice di ottimizzazione dell’architettura di un sito web

architettura sito web

Ben ritrovati a un nuovo approfondimento di SeoRoma!

Spesso, quando parliamo di SEO, puntiamo l’attenzione sulla qualità dei contenuti, sulla realizzazione di testi approfonditi ed esaustivi per le esigenze del nostro pubblico, sulla produzione di materiali originali in grado di aumentare il valore percepito del nostro brand.

Molte volte tuttavia si perde di vista il principale obiettivo della SEO, che come dice il nome è l’ottimizzazione di siti web per i motori di ricerca.

Si tratta appunto di rendere siti web, blog, ecommerce perfettamente comprensibili dai motori di ricerca e facilmente navigabili dagli utenti. Ciò richiede mettere a punto una struttura dei contenuti e un’organizzazione degli elementi tale da renderli facilmente identificabili e comprensibili da parte dei crawler di Google & co., e migliorare il più possibile le performance di navigazione per invogliare gli utenti a consultarli e a condividerli.

Migliore è l’organizzazione dei contenuti più facilmente i crawler possono saltare dall’uomo all’altro per inserirli nei propri archivi e offrirli agli utenti in cerca di risposte alle proprie necessità.

Organizzare architettura sito

Come progettare un sito web efficace

L’architettura del sito web è un elemento cruciale nell’aumentare la visibilità online di un brand.

Una buona organizzazione è in grado di migliorare l’indicizzazione dei contenuti e, più facilmente essi vengono recepiti dai crawler, più spesso essi transitano per il sito web alla ricerca di nuovi materiali.

Al contrario, un sito o un ecommerce disorganizzato scontenta l’utente che deve faticare per trovare ciò di cui ha bisogno, e ragionevolmente non sarà affatto invogliato a tornare la volta successiva.

Una struttura ad albero è il modo più convenzionale di intendere la suddivisione dei contenuti per categorie: si tratta una suddivisione dei livelli “a grappolo” che si dipanano dalla homepage ai livelli principali e da quelli più generici a quelli più specifici.

Questo sistema lineare favorisce la comprensione della suddivisione dei contenuti (es. dalla categoria madre “Tech” discendono “Smartphone”, “Tablet”, “PC” ecc.), anche se il numero di livelli varia a seconda degli obiettivi di posizionamento e da quanto i contenuti sono variegati e numerosi.
In generale sarebbe meglio che un contenuto non sia distante più di tre o quattro click dalla homepage.

Allo stesso modo si può pensare di equilibrare la suddivisione dei contenuti sia in senso orizzontale (come numero di categorie) che verticali (come distanza in termini di click dalla Homepage): un numero eccessivo di categorie rende impossibile capire dove possa trovarsi un contenuto, mentre averne troppe poche le rende poco significative.

Per facilitare la suddivisione logica degli argomenti da attuare è possibile realizzare dei grafici delle mappe concettuali dei siti, a matita oppure con software come Visio. Se vuoi ispirarti a siti preesistenti per ipotizzare la gerarchia di contenuti adatta a te, puoi utilizzare qualcuno di questi tool per le sitemap visive.

Un solo articolo collocato in un sito dall’architettura bene organizzata e dalla navigazione invitante può ottenere risultati molto più incoraggianti rispetto allo stesso testo collocato dentro un portale che non viene percepito come rilevante dal proprio pubblico.

Per approfondire: SEO per Ecommerce.

L’importanza della keyword research

Costruire una buona distinzione di categorie è un obiettivo auspicabile ma non sempre facile. Essa deve essere funzionale alla keyword research finalizzata agli obiettivi di posizionamento e possibilmente tenere conto di come questi possono cambiare nel tempo.

Nei primi tempi sarebbe auspicabile puntare a posizionarsi per argomenti meno competitivi e guadagnare visibilità del brand relativamente alla propria nicchia. Progressivamente si punta a espandere la propria area di influenza verso i temi più ampi in virtù della propria visibilità guadagnata, impresa troppo improba fin dall’inizio.

Un sito ben tematizzato dovrebbe essere sviluppato attorno a un set di argomenti specifici per aumentarne la rilevanza agli occhi dei motori di ricerca: meno i temi sono attinenti tra loro e più il sito faticherà a essere percepito come un polo autorevole di notizie in un dato ambito.

Google Analytics può fornirci informazioni effettive sul livello e sulla qualità di visite ottenute dalle varie categorie di pagine per trarre spunti sulla loro ottimizzazioni oppure su eventuali livelli di distinzione da rimuovere. Più la struttura è chiara e omogenea, più spider e visitatori ne risultano avvantaggiati.

Una buona keyword research permette di evitare problemi di duplicazione dei contenuti sviluppati attorno ad argomenti simili. Ad esempio, due articoli del genere “come risparmiare quando si è in vacanza” e “I 10 trucchi per spendere meno durante le vacanze” sono formalmente diversi ma attinenti allo stesso intento di ricerca.

Ragionare per le keyword per le quali ci si vuoi posizionare permette di definire un piano editoriale efficace nel quale queste similitudini saltano all’occhio. Possiamo quindi sviluppare contenuti verso finalità informative diverse:

  • Come risparmiare in vacanza con la famiglia
  • I locali per mangiare dove spendere poco quando si è in vacanza
  • Dove fare benzina a meno per partire per le vacanze

che permettono di variare gli argomenti trattati pur restando attinenti al tema “risparmiare in vacanza”.

Una scelta ponderata delle categorie

Un errore comune nel creare un numero troppo elevato di categorie ispirandosi a siti del settore molto più affermati. Un sito che vende particolari tipi di magliette non ha bisogno di distribuire i prodotti tra un gran numero di classificazioni al pari di uno store molto più capiente.

Ad esempio, un livello di struttura di un sito di una web agency può consistere in:
– Primo livello: Homepage; Chi siamo; Blog; Servizi, Privacy Policy
– Secondo livello (Blog): Articoli sulla SEO; Articoli sul social media marketing; Articoli sullo storytelling
– Secondo livello (Servizi): Copywriting; SEO; Social media marketing
– Terzo livello (Articoli sul social media marketing): Facebook marketing; Instagram marketing; LinkedIn

Ricordati sempre che la homepage deve essere raggiungibile da ogni punto del tuo sito, e di rendere quanto più intuitivo il passaggio da una categoria all’altra, eventualmente attraverso l’uso dei breadcrumb (“briciole di pane”).

Anche la classica lente che funge da motore di ricerca è molto apprezzabile per individuare contenuti che non si è certi di sapere in quale categoria siano collocati.

In questo modo si creano superflui livelli di distinzione delle pagine che finiscono per allontanarli dalla homepage riducendone il valore percepito agli occhi dei crawler.

Una buona pratica consiste invece nel generare un livello di categorie tale da non lasciarne nessuna priva di articoli, e al crescere del numero di contenuti e al variare degli obiettivi di posizionamento introdurre eventualmente ulteriori sotto-categorie consone.

Una buona struttura degli URL

Più la struttura è orizzontale più facilmente i contenuti vengono individuati da Google: l’ideale sarebbe non superare i tre livelli di organizzazione (oltre alla Homepage) per sfruttare al massimo il tempo di scansione a disposizione del bot.

Allo stesso modo, più gli URL sono corti e più facilmente rientrano nelle capacità di scansione del crawler: fermo restando sempre l’importanza di valorizzare gli URL inserendo le parole chiave appropriate, minore è la lunghezza del percorso e più facilmente si giunge alla comprensione completa degli indirizzi delle risorse.

Per ottimizzare il tempo di permanenza degli spider è fondamentale scongiurare le perdite di tempo attorno a contenuti con utili, per esempio le pagine duplicate per qualche ragione: per questo motivo occorre indicare con il rel=canonical l’indirizzo dell’unica pagina da prendere in considerazione per evitare la percezione che vi siano dei contenuti duplicati.

Gli URL sono cruciali per favore il recepimento delle informazioni da parte dei crawler, che li percorrono per accedere più rapidamente ad altri contenuti.
Una struttura logica ottimizzata per gli spider permette di:

  • scoprire con maggiore facilità e rapidità dei contenuti
  • far comprendere a Google la struttura del sito web
  • distribuire in maniera più proficua la link juice tra i siti web

Per fortificare la tua presenza rispetto a un dato argomento tematico occorre sviluppare una rete di collegamenti tra le pagine del sito inerenti lo stesso tema, particolarmente mediante la categorizzazione che permette di racchiudere in una tassonomia orizzontale tutte quelle pagine attinenti il medesimo macro-tema.

Il blog è una potente spinta in fatto di tematizzazione, siccome spinge ad accumulare contenuti che vertono su aree particolari di un certo tema più ampio. Nel caso degli smartphone possiamo avere nel blog recensioni, news sui modelli in uscita, comparazioni delle varie versioni, e tutti questi insieme aumentano la rilevanza del portale rispetto al macro-tema “smartphone”.

Come rendere l’architettura del sito rilevante

Ecco alcuni suggerimenti per rendere l’architettura del sito più rilevante rispetto all’ambito tematico trattato:

  • in ogni pagina inserisci un link alla categoria dell’argomento trattato
  • caratterizza la pagina della categoria con un testo introduttivo sull’argomento trattato
  • inserisci nel testo dei collegamenti verso altre pagine tematicamente affini
  • collega dalla pagina eventuali pagine servizi o prodotti affini
  • crea un collegamento tra ogni livello superiore verso quelli inferiori, per distribuire in modo equo la link juice tra le varie categorie

Le categorie più rilevanti dovrebbero apparire anche nel menu sia per renderle più facilmente
individuabili dai lettori che per aumentare le probabilità che Google restituisca i sitelink per (link alle categorie sotto i risultati in serp) utili a migliorare la visibilità del sito web.

Mentre le categorie sono tassonomie verticali permettono di racchiudere elementi appartenenti allo stesso tema, i tag sono delle tassonomie orizzontali che raccolgono trasversalmente alle categorie i contenuti con delle similarità in comune. Essi possono fornire ulteriori motivi di navigazione agli utenti e rendere facilmente implementabili gli articoli correlati rispetto a quelli visualizzati.

Se il tuo sito di ricette comprende le categorie “Primi piatti”, “Secondi” e “Contorni” noterai che “pomodoro” è un tag che può riunire sia ricette di pasta al pomodoro che su come servirlo come contorno. In questo modo si fornisce un modo immediato di consultazione di tutti i contenuti attinenti a tale argomento.

Non abusare dei tag, crea nuovi tag soltanto se hai almeno cinque articoli da assegnare a ciascuno di essi, e non utilizzare oltre tre o quattro tag per ogni articolo. Non ci vuole niente a creare dozzine di tag del tutto inutili!

Come ultimo consiglio, tieni a mente il più importante di tutti: mettiti sempre nei panni dei tuoi utenti per comprendere le loro difficoltà e capire cosa li può rendere felici riguardo al tuo sito web!

Questi sono soltanto alcuni dei principali suggerimenti in fatto di ottimizzazione dei contenuti e dell’architettura del sito web. Tu che cosa ne pensi? Parliamone qua sotto!

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