Ben ritrovati sul blog di SEO Roma!
L’anno nuovo è ormai alle porte, e se anche tu sei un blogger o il proprietario di un sito web di certo per regalo di Natale hai chiesto più visite e (più vendite) per il tuo portale.
Nell’attesa che il vecchietto con la barba bianca esaudisca la tua richiesta, c’è niente che tu possa fare attraverso la tua attività di ottimizzazione SEO a cui potresti non avere ancora pensato?
Facciamo qualche riflessione su cosa ci riserva il 2017 sul versante ottimizzazione per motori di ricerca!
I consigli evergreen di ottimizzazione SEO per il 2017
La SEO è fatta di pianificazione, strategie, tool e in (piccola?) parte di trucchi, ma soprattutto di considerazione verso il proprio pubblico, di conoscenza dei gusti e delle esigenze del proprio target per meritarci il tanto anelato posizionamento
Quali trend particolari possono interessarci in merito all’anno a venire?
Secondo quanto riporta Search Engine Land:
- il 34% delle vendite online avviene per mezzo di dispositivi mobile (fonte: Google)
- il content marketing diventerà un settore che varrà più di 300 miliardi
- gli investimenti SEO toccheranno da qui al 2020 gli 80 miliardi
e questo – secondo me – pone la parola “fine” sulle voci ricorrenti che vogliono la SEO morta e sepolta.
La user experience di certo otterrà una rilevanza sempre maggiore, fattori come velocità di caricamento, facilità di navigazione, agevolezza di lettura, la presenza di risorse collegate in grado di espandere l’esperienza di navigazione diventeranno punti preziosi ai fini del migliore posizionamento.
La rilevanza, la coerenza di un contenuto con le premesse e la capacità di rispondere a una specifica esigenza saranno la chiave per acquisire autorevolezza e pertanto per aspirare a un migliore ranking: come spiega Stone Temple, i link aiutano, ma a patto che un contenuto sia competitivo in termini di rilevanza e qualità.
Se devi scegliere tra qualità e quantità, concentra i tuoi sforzi sulla prima: realizzare contenuti esaustivi, originali e lontani dai soliti cliché richiede tempo per la documentazione, ma permette di distinguersi da una marea di imitatori.
I consigli di ottimizzazione SEO che ti offriamo sono sempre gli stessi:
- Ottimizzare Title, tag Alt, meta description, header e le keyword nel contenuto
- Ottimizzare la navigazione in virtù dell’intento di ricerca
- Verificare la fruibilità da dispositivi mobile, anche grazie all’apposito tool
- Aumentare la velocità di caricamento delle pagine
- Incrementare il più possibile i backlink da fonti a tema senza ricorrere a pratiche che ti espongono a rischi di penalizzazioni
- Ricavare keyword a coda lunga per individuare nicchie soddisfacenti a cui rivolgersi e per meglio soddisfare esigenze particolari dei lettori
Semrush offre alcuni interessanti suggerimenti sugli aspetti da non trascurare per l’anno in corso:
- La quantità prima della qualità: l’alta qualità diverrà ben presto uno standard, contenuti lunghi, originali, approfonditi, gradevoli da consultare, che invitano alla condivisione
- Esplorare nuovi formati per riproporre contenuti già realizzati e rivitalizzare l’engagement
- Stimolare la tua presenza in rete su tutti i canali appropriati, per facilitare il raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Se il tuo portale è particolarmente imponente e temi che vecchi contenuti non altezza rovinino il valore medio del portale, puoi seguire i suggerimenti di Backlinko e cancellare o reindirizzare quelle pagine che non sono egregiamente impostate su una rigorosa qualità.
Le pagine che rimangono dovrebbero essere ottimizzate sia per conseguire un maggiore CTR (essenzialmente, configurando titoli conformi alle premesse e lasciando trasparire un concreto e misurabile beneficio dalla lettura), sia godere di una riduzione del tempo di caricamento anche attraverso una compressione del peso delle immagini.
L’accento va chiaramente posto anche sulla esaustività dei contenuti, non perché la lunghezza sia un fattore di ranking in sé per sé, ma perché sviluppare approfonditamente dei testi può portare un concreto vantaggio in termini di posizionamento quando i concorrenti non realizzano materiali altrettanto preziosi.
Content marketing
Anche nell’anno a venire, i backlink permarranno come uno dei principali fattori di posizionamento di cui tenere conto. Abbiamo visto come ottenere maggiori link e di sicuro la link baiting (la costruzione di contenuti che per loro natura riescono ad attrarre visite e link) risulterà ancora una delle tecniche più sicure ed efficienti per ottenere menzioni senza rischiare penalizzazioni.
Tra i più rilevanti “contenuti esca” in grado di portarci menzioni con più facilità continueremo ad avere:
- Infografiche
- Guide “how to” per fornire risposte pratiche a esigenze concrete
- Guide per principianti
- News del settore
- Liste
- Analisi del settore
Questa infografica di Content Marketing Institute ci mostra l’evoluzione del content marketing, che di certo non si è ancora arrestata!
I featured snippet
Forse avrai notato che da qualche tempo, digitando query rivolte alla comprensione di un concetto o alla risoluzione di un problema (“cosa sono le call to action”, “come condividere un calendario” ecc.) Google restituisce un box al cui interno vengono mostrati gli step o le informazioni per rispondere a questa esigenza, con tanto di link alla pagina da cui il testo è estratto per approfondire il concetto.
Si tratta dei cosiddetti featured snippet (o “contenuti 0” per il fatto che appaiono prima dei risultati organici), dei risultati “in primissima posizione” nati per offrire una risposta puntuale e immediata a certi frequenti tipi di ricerca.
Va da sé che avere una pagina del proprio sito da cui vengano estratte tali informazioni è una grande fonte di orgoglio, per non parlare della visibilità, dell’autorevolezza che trasmette tale posizione privilegiata e del CTR altissimo che ragionevolmente si può ottenere catturando l’attenzione dei visitatori in maniera tanto immediata. I featured snippet sono più che raddoppiati nel corso degli anni e sono arrivati a includere persino testi di canzoni, ricette e istruzioni informatiche.
Non si sa ancora bene quali fattori determinano la selezione tra i prescelti (il rmiglior ranking in assoluto non è un requisito, in quanto è noto che vengano selezionate pagine anche in seconda pagina o nelle successive) ma da quanto si capisce può aiutare:
- l’inserimento dei rich snippet (ovviamente)
- La suddivisione in paragrafi con una prima porzione che risponde direttamente alla domanda posta (contenuta nel tag <p>)
- La presenza di liste che assegnino un significato ordinato
- Un buon engagement (CTR) che attesti che la pagina viene ritenuta utile
Le ricerche vocali e locali
Google ha affermato che il 20% delle ricerche mobile sono effettuate tramite istruzioni vocali ( e secondo Bing lo sono il 25% di tutte le query), ed è probabile che il trend proseguirà fino a raggiungere niente meno che il 50% del totale.
Le ricerche saranno piene di:
- termini come “vicino a me” proprie dei dispositivi locali
- domande dirette informali simili a quelle rivolte dalle persone tra di loro
Questo ci fa pensare che i contenuti basati sulle short tail keywords avranno vita corta, in quanto non più adatti a rispondere a esigenze mirate e mutuate dal linguaggio colloquiale; ne conseguirà naturalmente ancor più l’esigenza di implementare correttamente i micro data per assicurare la corretta catalogazione dei contenuti, nonché di predisporre pagine FAQ concepite per rispondere con efficacia a esigenze comuni attorno a prodotti e servizi sui quali operiamo.
Come racconta Luca Bove il mondo mobile, seppure di sua natura orientato alle esigenze locali, non è adeguatamente sfruttato dalle imprese sia nostrane che – sorpresa! – USA, dato che il 56% di queste ultime non ha nemmeno verificato la propria scheda Google My Business.
Considerando che le ricerche vocali potrebbero raggiungere il 50% del totale da qui a metà secolo, e che il 30% di esse hanno una finalità locale, ci sembra doveroso occuparci di ottimizzare la nostra presenza per ricerche geograficamente definite.
Le citazioni costituiranno in misura sempre maggiore un canale aggiuntivo attraverso cui i motori di ricerca si faranno un’idea del valore di un brand: soddisfare le aspettative del proprio target significa mettersi nella posizione di poter ricevere utili feedback e recensioni (sulla propria pagina Google My Business oppure magari presso qualche forum del settore).
Più un brand è piccolo, maggiore è il beneficio che può ottenere in termini di posizionamento SEO locale dalle menzioni, senza contare la capacità di invogliare altri visitatori della rete a imboccare le call to action proposte.
E tu, cosa ne pensi?
Quali sono i trend di ottimizzazione SEO che valuti più importanti per l’anno a venire?
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