Durante il consueto Hangout di Google dedicato al mondo dei webmaster John Mueller ha ribadito i principi di buona strutturazione dei link interni di un sito al fine di favorirne il corretto posizionamento: in particolare ha risposto ad una domanda posta da un webmaster, che chiedeva come “far capire” a Google che la pagina da posizionare fosse una interna di un articolo, e non la home.
L’ottimizzazione onsite è considerato un piccolo fattore, in generale, che tende pero’ a diventare rilevante nel caso in cui i siti siano strutturati male: e questo è un problema non solo a livello SEO, ma anche di usabilità dello stesso. Quindi è opportuno approcciarlo nel modo corretto, questo senza dubbio: e se capita che una pagina si posizioni al posto di un altra, in effetti, nella mia esperienza potrebbe dipendere da un discorso di link “orientati” o distribuiti male nel sito. Il problema è piuttosto diffuso nell’ambito delle attività di ottimizzazione di ogni giorno, e passa per un dilemma fondamentale a livello di contenuti: come fare per trasmettere la giusta “importanza” ad una pagina interna rispetto alla home page? In genere Google non favorisce, almeno ufficialmente, la home rispetto alle altre pagine a priori – per cui si tratta di fornirgli la corretta configurazione in termini di link interni del sito (quindi seguendo i principi di buona UX, ad esempio) e lasciare che Google la scansioni successivamente. Questo significa che il menù non dovrà contenere troppe voci, dovrà usare anchor text parlanti e dovrà, soprattutto, fare in modo di essere strutturato in modo logico per l’utente.
Nello specifico, secondo Mueller i fattori più importanti provengono dai link interni rivolti alle pagine da posizionare, ad esclusione di quelli di paginazione, concentrandosi su questi tre itpi:
- link del menù del sito (i titoli delle sezioni);
- link provenienti da snippets della home (il titolo degli articoli del blog, ad esempio);
- link provenienti da widgets o comunque da anchor text mirate di altro genere.
Bisognerà quindi fare in modo di sfruttare al meglio i link che abbiamo a disposizione, in modo che siano significativi per Google ma anche, per non dire soprattutto, per i motori di ricerca. Ovviamente la risposta in questione sembra valere come risoluzione di un problema specifico, e non è detto che applicandola passivamente si riesca a risolvere i problemi di visibilità del proprio sito. Fermo restando, pero’, che le anchor text rimangono il fattore più rilevante in tal senso, un ulteriore fattore da non trascurare è il testo che si trova nelle loro vicinanze: questo è stato confermato da Mueller in persona ed è alla base di qualsiasi attività di Information Retrieval su cui, ancora oggi, Google dovrebbe basarsi.
Eccovi, per concludere, il punto dell’hangout in cui Mueller parla dell’argomento.